Sgomberato lo spazio popolare Sovescio: sigilli della Procura
Lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio è stato sgomberato. Stamattina, davanti all’ex scuola elementare di Marore, sono stati apposti i sigilli. Gli occupanti: “Ora tornerà il degrado per chissà quanto tempo”
Lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio è stato sgomberato. Stamattina, davanti all’ex scuola elementare di Marore, sono stati apposti i sigilli della Procura della Repubblica di Parma. Dentro la scuola non era presente nessuno degli occupanti dello spazio, dove il 25 aprile un gruppo di giovani era entrato attivando poi alcuni progetti per il quartiere. Prima dell’ingresso dei giovani lo stabile versava in stato di abbandono: in un presidio in piazza Garibaldi erano state mostrate le immagini dello spazio prima e dopo. La scuola, venduta dal Comune a due società private nel 2008 per 200 mila euro, non poteva essere abbattuto per la presenza di un vincolo dei Beni Culturali.
LA NOTA DEGLI OCCUPANTI. “Oggi le forze repressive statali hanno sgomberato lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio: sono stati posti i sigilli all’ex scuola elementare di Marore, abbandonata dal 1993 e che così continuerà ad essere abbandonata ed in preda al degrado per chissà quanto tempo. Per circa 2 mesi, dal 25 aprile 2013 ad oggi, lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio ha fatto rivivere questi spazi e evidentemente ha colpito nel segno. Denunciando la speculazione edilizia e l’abbandono di stabili svenduti dall’amministrazione comunale, è riuscito a risvegliare lo spirito aggregativo in quartiere. La giornata di oggi dimostra che l’autogestione di orti sociali comuni, la liberazione di spazi degradati e la condivisione di idee ed esperienze non è ammessa dal potere statale che ha fatto calare la sua ondata repressiva su uno spazio di libera aggregazione. Niente di più.
Fin da subito lo spazio Sovescio ha portato avanti progetti ed attività ambiziosi: una rete di orti sociali ricavati dalle aree verdi degradate, una palestra popolare dove potersi allenare gratuitamente, un’aula studio dove promuovere attività culturali di ogni genere, decine di eventi dedicati al teatro, al cinema, alla musica. La rotonda, trasformata in orto sociale è stata distrutta per due volte dai soliti ignoti. Noi non ci stiamo! Continuiamo e continueremo a ribadire la nostra volontà di riprenderci ciò che ci appartiene, il nostro diritto ad avere uno spazio autogestito dove la parola libertà, rispetto reciproco, iniziativa comune si sostituiscano a quelle di lucro e profitto. Inviatiamo tutti a partecipare attivamente alla vita del Sovescio, a condividere i progetti e a portarne di nuovi. Le idee non si sgomberano, il Sovescio vive”.