Questa mattina l’assemblea generale dei lavoratori del San Raffaele, preso atto della manifesta volontà dell’amministrazione della proprietà di procedere con 40 licenziamenti degli annunciati 244 licenziamenti, si è immediatamente trasformata in corteo e in assemblea permanente di lotta originando una serie di agitazioni miranti al blocco amministrativo, sanitario ordinario, e dei pagamenti. Si segnalano presidi di lotta e blocchi all’interno e intorno al perimetro dell’ospedale.
LA SEGRETERIA USI SANITA’ OSPEDALE SAN PAOLO – SEGRETERIA PROVINCIALE USI SANITA’
17.04.2013
Anche nel pomeriggio del 16 aprile c’è stata una carica della polizia contro i lavoratori del San Raffaele che per protesta avevano rioccupato la sala della “accettazione”, luogo sensibile per l’azienda dove entrano i soldi delle prestazioni, causando un altro ferito che si aggiunge a quelli del mattino.
I 13 lavoratori del San Raffaele saliti sul tetto dell’ospedale per protesta dopo l’arrivo delle prime lettere delle 244 preannunciate sono scesi nella tarda serata di martedì 16 dopo la comunicazione della disponibilità della regione all’incontro per le trattative con le rappresentanze sindacali presso la sede del prefetto, pronti a riprendere l’iniziativa di lotta se tale impegno non sarà rispettato.
Questa mattina, 17 aprile, era stato impedito, dal capo-responsabile, ad una lavoratrice, alla quale era stato comunicato il licenziamento a voce (non aveva ricevuto ancora la lettera) di entrare al proprio posto di lavoro. Una delegazione composta da dipendenti e delegati si è incaricata di accompagnarla forzando il “blocco”. La polizia, sempre presente in questi giorni, dopo aver tentato di opporsi, a preferito non alimentare un altro scontro. La lavoratrice giunta al suo posto di lavoro con la scorta dei colleghi è stata accolta da un caloroso applauso.
Sono state messe in atto delle performance di protesta disegnando nel cortile dell’entrata nei padiglioni, delle sagome a terra di lavoratrici e lavoratori tinteggiate con “pomodori”.
Sui giornali di oggi è stata messa molto in evidenza la notizia dell’impegno della regione alla trattativa con i rappresentanti sindacali, uno degli obbiettivi raggiunti dalle mobilitazioni di questi giorni.
La lotta continua.
Comunicato 16.04.2013
Stamattina la polizia ha caricato il presidio che le lavoratrici e i lavoratori del San Raffaele avevano organizzato davanti all’accettazione dell’ospedale a seguito dell’invio delle prime 40 lettere delle 244 di licenziamento che erano partite già dalla giornata di ieri.
La Federazione Nazionale USI- AIT sanità esprime la piena solidarietà ai lavoratori, colpiti dai licenziamenti e dalla repressione violenta messa in atto sia dalla proprietà che dalla polizia.
Come Federazione nazionale USI sanità inoltre esprimiamo la più incondizionata solidarietà ed appoggio ai lavoratori feriti durante le cariche ed a tutti coloro che attualmente sono saliti nuovamente sul tetto, rei di essersi opposti alla vergognosa politica messa in atto dalla Regione . La stessa Regione indagata per malaffare, tangenti, sprechi e finanziamenti ai partiti, le cui conseguenze vengono fatte ricadere sui lavoratori.
Per la segreteria nazionale USI – AIT sanità
Lusi Corrado
Per l’USI sanità Careggi Corrado Lusi
Per COBAS sanità Careggi Francesca Romano
14.04.2013
Dopo mesi di schermaglie e grandi mobilitazioni cittadine è iniziato al San Raffaele con un assaggio di 40 licenziamenti, 20 sanitari e 20 amministrativi, lo stillicidio giocato sadicamente sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Centinaia sono nel frattempo i licenziamenti striscianti già operati silenziosamente tra i lavoratori e il precariato degli appalti. Scandalosamente rimosso dalla politica milanese che ha regalato la mostruosa patente di “buona amministrazione” alla giunta di un Formigoni che ha preferito cambiare aria, il crack del San Raffaele ha trovato nei giudici e nell’informazione i perfetti occultatori del mastodontico buco nero da un miliardo e mezzo che ha inghiottito nel corso degli anni le risorse di provenienza pubblica dirottandole negli affari immobiliari in Sud America. Mentre nessuno si cura del recupero di quei patrimoni a pagare sono ovviamente i lavoratori e l’utenza che vede il San Raffaele in fase di continuo ridimensionamento. Ora si apre una partita lunga e difficile che si rivolgerà al sindaco di una sinistra ancora tutta da dimostrare e al governatore con la Lombardia in testa. L’organizzazione di uno sciopero regionale e la mobilitazione cittadina e permanente in appoggio ai lavoratori del San Raffaele – che si riuniranno in assemblea già lunedì – sono tra i primissimi obiettivi del movimento di solidarietà che si oppone ai 244 licenziamenti minacciati da Rotelli e che si ritroverà domani pomeriggio 14 aprile alle ore 18 presso il San Raffaele sotto le insegne del Coordinamento Lavoratori della Sanità Milano.
LA REDAZIONE DE IL PAOLACCIO