Ogni anno lo Stato italiano celebra la giornata delle forze armate e la cosiddetta “vittoria” nella Prima Guerra Mondiale, che costò centinaia di migliaia di morti, invalidi e mutilati.
Di tutte le bestialità che la mente umana possa partorire, quella della guerra e delle armi è senz’altro la peggiore. Essa, voluta dalle classi dominanti e subita da quelle popolari, è sempre servita per aumentare le differenze sociali a tutto vantaggio non di chi la combatte, ma di chi la ordina.
Gli eserciti sono forze repressive che agiscono con la violenza per eliminare presunti nemici esterni ed interni, manovrati dallo stesso ristretto comitato d’affari di sempre, vale a dire le industrie produttrici di armi, le banche che le finanziano e le multinazionali della “ricostruzione”.
Questo consesso di padroni, che agisce con lo stesso meccanismo della Troika riguardo la “Crisi economica”, si serve degli Stati per manovrare le popolazioni attraverso l’inganno del “sentimento patriottico”, al fine di far combattere una guerra fra poveri.
La nuova parola d’ordine, che ha preso piede dalla Presidenza Bush, è la “Total War”, la guerra totale contro il nuovo nemico del “Terrore”, non indentificabile (in quanto inesistente), che scatena conflitti “umanitari” allo scopo di “esportare la democrazia” in modo “chirurgico” per mezzo di bombe “intelligenti” e droni tanto voluti dal premio Nobel Obama.
Ed il “Nemico interno” è invece individuato nelle realtà di lotta che non si piegano davanti al massacro sociale della precarietà e dell’immigrazione.
Tutte le più grandi repressioni storiche sono stato condotte dagli eserciti, ed oggi abbiamo le strade piene di militari e telecamere, che aumentano il controllo sociale e la repressione delle libertà.
Il governo italiano spende cifre folli per finanziare la macchina bellica, per oltre 14 missioni militari all’estero, mentre parte del paese è alla fame.
Le ultime spese riguardano 6 miliardi in navi belliche e la costruzione di una base militare permanente in Gibuti.
Con un solo F-35 si potrebbero costruire 100 asili!
NON UN SOLDO NE’ UN UOMO ALLA GUERRA!