9 dicembre: intercettare l’attrazione dei borghesi piccoli piccoli
‘9 dicembre 2013: l’inizio della fine’.
Con questo slogan si presentano gli organizzatori dell’iniziativa che vorrebbe fermare il paese, contando sulla rabbia delle realtà sociali indebolite dalla politica fiscale degli ultimi anni: padroncini, agricoltori, allevatori, terziario titolare di piccolissime aziende. Nonostante alcune defezioni (agroalimentare di Pachino, autotrasportatori che hanno firmato il contratto…) la protesta che dovrebbe bloccare il paese e le sue frontiere sarebbe confermata; c’è chi è convinto che si tratterà dell’ennesima protesta morta sul nascere. In molti lamentano la mancanza di un’organizzazione capillare, con informazioni precise su luoghi e orari.
Non si può negare che a cavalcare l’insoddisfazione con toni più consoni al radicalismo di sinistra ci troviamo invece figuri che si fanno risalire alla galassia dell’estrema destra. Non è chiaro ancora come il tutto verrà organizzato, quello che è chiaro è invece il tentativo di mascherarsi dietro assenza di apparenti appartenenze per attirare il maggior numero di persone… e la curiosità in effetti ha sfondato anche presso indignati di sinistra.
Contro questa deriva alcuni ambienti – che Cosimo sintetizza nell’intervista con l’efficace espressione d’antan di “trinariciuti”, cioè quei pciisti che avevano tre narici nella pubblicistica democristiana degli anni Cinquanta – hanno analizzato la situazione esclusivamente demonizzando il pericolo che i fascisti possano incistarsi sulle organizzazioni e nella mentalità di compagni, attratti dalle sirene del blocco prolungato e della lotta contro la aborrita casta: giustamente siti come Contropiano o Osservatorio democratico hanno fatto lunghi elenchi di sigle e del putridume destrorso che nascondono l’orbace persino dietro le parole di Pertini. Insomma da un lato si teme che si possa saldare una sorta di orrido connubio rosso-bruno, dall’altro è indubbio che chi tra gli imprenditori di se stessi fallisce finisce invariabilmente nel lumpenproletariat, e non necessariamente è una persona di destra. E con questi la sinistra radicale deve saper interloquire.
Peraltro anche Anonymous pare che abbia aderito alla mobilitazione e comunque è doverosa l’attenzione ai fenomeni che si creano in rete e non trovano eco nei media mainstream finché non esplodono e quindi accogliamo volentieri le parole di Cosimo Scarinzi, che prende spunto per le sue riflessioni proprio dal fatto che eventi interessanti spesso si palesano al di fuori del cono di luce mediatico e pensa sia importante porre l’attenzione sull’universo sociale al quale questa mobilitazione vuole dare visibilità e voce, legato dalla tradizione microimprenditoriale e in parte contadina che caratterizza la storia nazionale; a cui si aggiunge lavoro nero, autosfruttametno, filiera familiare, evasione fiscale, esternalizzati, precari, pensionati, disoccupati… vi sono due possibili linee di sviluppo, una orizzontale e una verticale.
La prima, quella almeno per ora più “naturale”, vede un alleanza fra borghesia alta, media e bassa del settore deregolamentato e il “suo” lavoro dipendente e autonomo.
La seconda, quella più difficile ma anche più interessante punta a un alleanza e per certi versi a una fusione fra i due settori che costituiscono la working class italiana.
Noi oggi assistiamo a una mobilitazione, non sappiamo ovviamente quale impatto avrà, che ci vede per l’essenziale, e quindi per quel che pertiene al sindacalismo di base, estranei o peggio, indifferenti. Quest’estraneità e quest’indifferenza sono un segno di debolezza giustificata, ma è una cattiva giustificazione dal fatto che i gruppi dirigenti di quest’armata Brancaleone odorano, sarebbe forse meglio dire fetono, di fascismo e di leghismo o, nella migliore delle ipotesi di grillismo.
Si tratta invece di immaginare un percorso che sappia cogliere quanto di condivisibile e di profondamente giusto vi è nell’ostilità alla casta nella prospettiva di una ricomposizione in avanti e in senso radicalmente sovversivo dell’attuale universo del lavoro produttivo al di la della forma giuridica in cui si dà.
Sarebbe un peccato lasciare ai fasci l’egemonia di una carica sovversiva che rischia di diventare eversione al soldo del populismo… sentiamo dalla voce di Cosimo come argomenta il suo approccio e quali altri esempi e considerazioni nascono dalla sua esperienza sindacale e le richieste realmente “dal basso” che gli vengono avanzate. Chiaro che ormai il 9 è una giornata egemonizzata da altri, ma al di là della riuscita o meno della scadenza altrui, il problema è riuscire a porsi come soggetti attraenti per coloro a cui si rivolge questa proposta di contrapposizione ancora senza “pompieri”.
http://radioblackout.org/2013/12/9-dicembre-intercettare-lattrazione-dei-borghesi-piccoli-piccoli/
L’ultimo travestimento di Forza nuova
Chi si nasconde dietro il coordinamento del 9 dicembre e la farsa di un’“insurrezione” da rimandare
«9 dicembre 2013: L’Italia si ferma! Cinque giorni di blocco degli autotrasportatori… Ma anche molto altro, e molto peggio». Così da qualche settimana circola la notizia su diversi siti e blog di area neofascista con tanto di appelli alla “rivolta”, in cui, tra l’altro, si cita nientemeno che una frase di Sandro Pertini («Quando un governo non fa ciò che dice il Popolo, va cacciato via con mazze e pietre!»). Tra i promotori la Lega della terra e i Comitati riuniti agricoli. Vediamo meglio chi sono.
La lega della terra
La Lega della terra non è altro che un’associazione collaterale di Forza nuova. L’attuale presidente è Daniele Spairani, l’ex coordinatore del partitino di Roberto Fiore a Pavia. Un paio di mesi fa, al raduno di Legnago, il 27 settembre, l’intervento principale non a caso era stato tenuto proprio dal segretario nazionale di Fn. Fra le associazioni intervenute spiccavano: Christus Rex, l’Associazione Evita Peron, Destra Futuro, Generazione Identitaria. Il piano per l’agricoltura elaborato dalla Lega della terra è denominato “Piano Fenice”, dal simbolo de la Fenice, caro a tutti i neofascisti, già utilizzato dai colonnelli golpisti in Grecia nel 1967, raffigurante il mitico uccello che “rinasce dalle proprie ceneri”. Lega della Terra, guarda caso, è la traduzione letterale di Landbund, dal nome del partito agrario tedesco che avversò la Repubblica democratica di Weimar e successivamente sostenne il Partito Nazionalsocialista (ossia Hitler) alle elezioni del 1933. Il nazismo ebbe fra i suoi miti anche quello della ruralità, basato sul principio dei legami fra Sangue e Suolo, Blut und Bund. Walther Darré, il teorico di questa “ecologia razzista” viene oggi riscoperto da Forza nuova.
I comitati riuniti agricoli
Del Coordinamento Nazionale del 9 dicembre fa parte anche Danilo Calvani dirigenti dei Comitati riuniti agricoli. Calvani spiega così gli obiettivi: «Blocco ad oltranza delle attività produttive e dei trasporti in tutta Italia fino a quando non si dimette l’intero Parlamento ed anche il Presidente della Repubblica». Poi, spiega: «Vi sarà un periodo transitorio in cui lo stato sarà guidato da una commissione retta dalle forze dell’ordine trascorso il quale si procederà a nuove votazioni». Ossia i Militari al potere! Il tutto, naturalmente, per fermare la gravissima crisi in cui versa l’Italia, «ristabilire la sovranità nazionale», ecc, ecc.
I forconi
A loro si è unito anche il redivivo Movimento dei Forconi che si sta organizzando per il «BLOKKO TOTALE»: «Bloccheremo l’Italia da Pordenone alla Sicilia… perché non se ne può più di Unione Europea, di Angela Merkel, di compact, si stabilità, di Letta, di Alfano, di Bilderberg…». «L’INIZIO della FINE» per la «KASTA» e i «PARASSITI»… e stavolta, aggiungono, «vedremo Grillo da che parte sta…».
Della partita farebbero anche parte la Life indipendentista e i Cobas del latte, ma per ora ci fermiamo qui. A tutti forse sarebbe meglio far sapere che il blocco di cinque giorni, dal 9 al 13 dicembre, inizialmente previsto dalle principali associazioni degli autotrasportatori, è stato revocato nei giorni scorsi dopo un incontro al ministero. L’“insurrezione” tanto agognata con ogni probabilità sarà da rimandare a tempi migliori.
http://www.infoaut.org/index.php/blog/antifascismoanuove-destre/item/9862-l%E2%80%99ultimo-travestimento-di-forza-nuova