Menù
Tris di Primi:
-Pasta ai Funghi Porcini
-Rosette Rosse (melanzane e pomodoro)
-Rosette Verdi (al pesto genovese)
Secondi:
-Sformati di Verdure
-Verdure Fantasia
-Torte Salate
Dolci:
Dolce Vaniglia Cioccolato
SOLIDARIETA’ CONTRO LA REPRESSIONE
Negli ultimi anni sono state molte le esperienze di occupazione a Modena e provincia.
Un percorso lungo, non sempre lineare, che parte dallo sgombero dello spazio sociale Libera e finisce con l’ occupazione dello spazio Stella Nera, passando attraverso l’ occupazione di Rivoluzio a S.Prospero e quella dello spazio Soverte a Carpi.
Un percorso fatto di sperimentazioni, partecipazione e recupero di aree urbane degradate.
Esperienze indipendenti tra loro ma accomunate dagli intenti:
La ricerca di nuove strade per l’organizzazione collettiva, l’autogestione, la diffusione culturale non mercificata, la socialità libera, l’ antirazzismo, l’ antisessismo, le lotte per la salvaguardia del territorio e contro la speculazione, sono solo alcuni degli argomenti che hanno riempito questi spazi, strappandoli all’abbandono cui erano costretti dagli speculatori e dalle giunte comunali.
Allo stesso modo sono state risposte pratiche ad un problema oggettivo per molti, che è quello dell’abitazione.
Una serie di esperienze che hanno visto la partecipazione di compagne e compagni, operaie e operai, studentesse e studenti. Persone che hanno solidarizzato e si sono messe in gioco per la costruzione di questi spazi di libertà. Luoghi che, dopo periodi più o meno lunghi di vita ritrovata, sono tornati all’abbandono da cui provenivano, grazie alle solite logiche di mercato e potere, secondo le quali è preferibile uno spazio vuoto e degradato alla “illegalità” di un’occupazione.
Non è una novità, per noi, constatare che anche nella “democratica” Emilia si faccia uso di certa violenza repressiva.
Se da una parte il “partito” si vanta della sua apertura in campo sociale e culturale, dall’altra non ha mai esitato un secondo nel muovere violenza fisica e giudiziaria verso chi, con la propria attività, si fosse attentato a mettere in dubbio le pratiche istituzionali.
Tutto questo, in ogni caso, non intacca minimamente la nostra volontà di proseguire nella strada intrapresa. Al contrario ci rendiamo conto della sempre più crescente necessità di un cambiamento profondo. Cambiamento verso un futuro in cui partiti e istituzioni non ci saranno più. In cui l’auto-organizzazione svolta in maniera paritaria sarà il metodo con cui la società verrà gestita.
Lo smuoversi dei procedimenti, la volontà di fornire appoggio economico agli imputati nei processi in questione, ma anche e soprattutto la necessità di continuare a lottare in questo senso, ci porta alla decisione di avviare una campagna solidale di autofinanziamento.
Un’ iniziativa che ci permetterà, allo stesso tempo, di approfondire e discutere i temi legati alla repressione.
La cassa di solidarietà che si andrà a costituire grazie queste iniziative non sarà limitata alla raccolta delle spese per i quattro procedimenti in questione, ma ha l’intenzione di estendersi a coprire situazioni analoghe di repressione politica.
Strumenti come questo diventano sempre più importanti e necessari in un clima, come quello attuale, in cui si vedono aumentare a dismisura i disagi causati dalla crisi economica e, allo stesso tempo, aumentare le pene per chi infrange la legge, costruendo esperienze che portano alla condivisione e all’emancipazione da uno stato sempre più assente e, visibilmente, sempre più inutile.
Comitato di Solidarietà Contro la Repressione