500 antifascisti da tutte le Marche per dire basta al razzismo, nel deserto di una città silenziosa, che si ritrae di fronte alla vergogna di un vile atto: l’uccisione di Emmanuel per mano fascista. Finestre sbarrate e piazze inagibili per noi, ma il corteo prosegue, partecipato e rumoroso, tra le mura di Fermo. L’amministrazione comunale propone nel frattempo musica ed eventi sportivi, come se nulla fosse accaduto. Arriva poi la provocazione dell’assessore al turismo (espressione di una lista che contava soggetti di Cpi) che vuole attraversare il presidio durante il comizio finale. Ma la giornata di ieri ha dimostrato tutt’altro: mai saremo complici di un clima fatto d’odio ed indifferenza, vogliamo vedere chiuse le sedi fasciste di quella città e promuovere invece, ogni giorno, la cultura della solidarietà e dell’accoglienza.
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