Come collettivo Stella Nera siamo attualmente sotto processo per aver ridato vita alle ex fabbriche De Tommaso nell’autunno/inverno 2012. Per diversi mesi abbiamo, con la complicità di tante e tanti Modenesi attivato diversi progetti e tavoli di lavoro all’interno dei fabbricati liberati. La volontà era quella di riaprire un piccolo angolo della città in mano a spaccio e prostituzione a tutte e tutti, sottraendolo allo stato di abbandono che lo aveva caratterizzato per diversi anni. Naturalmente i poteri forti, i padroni della città, non potevano restare a guardare lo svilupparsi delle pratiche autogestionarie dal basso e il fiorire di rapporti liberi fra gli individui. In poco tempo abbiamo subito uno sgombero unicamente mosso da motivazioni politiche e ideologiche. Questo ha velocemente ristabilito il concetto di “sicurezza” che il sistema capitalistico ci insegna, meglio spazi vuoti per arricchire di denari poche tasche che spazi pieni di gente senza alcun interesse di profitto monetario. Tutto deve essere mercificato, tutto deve avere un prezzo, tutto deve portare gli individui a piegarsi alle forze autoritarie che ci controllano e reprimono. In questi giorni apprendiamo dai media locali l’arrivo della buona notizia, finalmente oltre a “perseguitare” senza sosta i colpevoli di tale pericolosa azione di liberazione, vi è l’arrivo del progetto Globo. Un Megastore di 2446 metri quadri che si occuperà di fornire alla città un ennesimo centro commerciale. Inutile parlare delle ingenti somme di denaro che verranno mosse intorno a questa ennesima trovata commerciale, che a nostro avviso ha il solo scopo di continuare a riempire le tasche dei soliti noti, a spese del suolo comune cittadino. Si sarebbe potuto fare tanto in un area di 36000 metri quadri e noi anche se pur per breve tempo ci abbiamo provato. Alla partecipazione sempre maggiore dal basso di esperienze come la nostra, come quella della de tomaso liberata del 2012, si oppone la fragilità di senso d’essere del potere, che fin che avrà legittimità di compiere sopprusi e ingiustizie, continuerà ad operare per reprimere e annullare ogni pratica di libertà e condivisione, che minano alla base le fondamente di questa società autoritaria che ci opprire e governa. E’ evidente che il pericolo del diffondersi di spazi e comunità autogestionarie spaventa chi, con metodi e volontà vigliacche, in nome del solo profitto, devasta i territori e sfrutta i suoi abitanti.
Continueremo senza sosta a lottare per seminare fra gli individui sentimenti e pratiche libertarie, convinti che nessuna forma di oppressione possa bastare per chiudere le porte al volere comune, che su più fronti e in molteplici modi spinge sempre più invididualità a voler vivere in una società diversa, fondata su ideali di libertà, uguaglianza e autogestione collettiva.
Quando avrete abbattuto l’ultimo albero,
quando avrete pescato l’ultimo pesce,
qaundo avrete inquinato l’ultimo fiume,
allora vi accorgerete che il denaro non si può mangiare.
Spazio Libertario/Anarchico Stella Nera