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Nuova uscita Giornale “Stella Nera” Estate 2015 – Speciale Nuovo Spazio
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Due giorni di festa alle Autoproduzioni
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Inchiesta “Morti di Cie” + Alessio Lega
Cena (Bio Veg) a sostegno dello spazio Stella Nera.
Menù:
– Spaghetti di zucchini con pesto di basilico
– Affettato di muscolo di grano con maionese veg
– Patate con prezzemolo & insalata di pomodori
– Cocomera
– Pane, vino, acqua e caffè
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Programma Luglio Stella Nera
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E’ partita l’esperienza della biblioteca…
Un’ottima prima iniziativa al nuovo Spazio Libertario Stella Nera il 27/6! La presentazione del progetto della biblioteca libertaria è stata partecipata e in molt* hanno già preso interesse nel prestito, un ottimo segno che ci invoglia a perfezionare e curare questo aspetto dello spazio, che vuole prima di tutto essere luogo di informazione, cultura e pensiero critico, che secondo noi sono tra le basi della lotta. E’ seguita la presentazione della biblioteca dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio e una grande performance acustica dei Pecoranera. La serata ha poi proseguito sulle canzoni di dj Gio e dj Tato. Siamo felicissimi di essere partiti col piede giusto, lo Stella Nera vive!
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Una giornata di lotta intorno al cantiere
Ieri in Val Susa c’è stata un’altra lunga giornata di lotta contro il mega progetto del TAV e il fortino del cantiere che occupa e devasta lo spazio della Maddalena e del parco archeologico. Lo scempio della Val Clarea resta invisibile per chi non vuole avvicinarsi. Ieri migliaia di No Tav hanno cercato di forzare i recinti di jersey alzati ancora una volta dalla gestione soffocante e militare della valle.
Si è cercato di superare barriere di cemento e ferro, di andare oltre ogni sbarramento ma piogge di lacrimogeni non hanno risparmiato nessuno. Ancora una volta la risposta è stata preventiva, vigliacca e arrogante. Ancora una volta delle persone che manifestavano sono state ferite.
Dopo la giornata di ieri bisognerà mettere in campo nuovamente ogni forma intelligente di opposizione e blocco, di presenza di massa e capacità di inceppare la macchina. Cosa di cui il movimento No Tav è capace da molti anni a questa parte, nonostante la dura repressione.
Tratto da radio black out
http://radioblackout.org/2015/06/una-giornata-di-lotta-intorno-al-cantiere/
Nasce la nuova “Biblioteca Libertaria” @ Stella Nera
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Sabato 27/6 Inaugurazione “Biblioteca Libertaria” @ Stella Nera
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Un altra vittima degli sfratti a Bologna…
Una vittima delle disumane politiche statali che mettono in dubbio anche il diritto all’abitare. Non ci sono altri termini per definire la tragica decisione di una donna di 41 anni, madre di due figli, che a Zola Pedrosa, in provincia di Bologna, ha deciso di togliersi la vita a seguito della disastrosa situazione economica che la perseguitava. Per morosità, a luglio sarebbe dovuto esserci il terzo tentativo di sfratto per lei e per i suoi due figli, di 10 e 11 anni, e da giorni era costretta a cucinare con un piccolo forno a microonde perché le era stata staccata l’elettricità che non riusciva più a pagare. Vittima delle aberranti politiche abitative che non risparmiano le classi economicamente deboli della società. Vittima del Piano Casa voluto dal governo Renzi, il quale nega la possibilità dell’allacciamento ai pubblici servizi chiunque occupi abusivamente un immobile. Vittima della morsa delle grandi lobbies dei sistemi di fornitura dei più elementari bisogni di sussistenza le quali lucrano a discapito dei più poveri. Tutto questo è inaccettabile.
Per questo da parte ci poniamo l’obiettivo di creare coscienza intorno alla necessità delle occupazioni abitative e della difesa delle stesse. Vogliamo e ci muoviamo per una mobilitazione sociale la quale si ponga l’obiettivo della difesa del diritto all’abitare, del diritto di dimora e della riappropriazione degli alloggi a favore dei senzatetto e delle migliaia di profughi e migranti senza casa.
Troppa gente senza casa, troppe case senza gente!
Collettivo Stella Nera
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Processo Soverte tutti assolti!!
Apprendiamo con piacere che il processo per l’occupazione dello spazio Soverte di Carpi che aveva coinvolto attivisti dello Stella Nera è concluso nel migliore dei modi. La lotta per la liberazione e la collettivizzazione degli spazi continua.
Il processo è concluso ma le speculazioni nel suolo carpigiano non si fermano, il cemento sta gradualmente stringendo una morsa attorno all’area est ferrovia di Carpi, dove ancora resite il bosco e lo stabile protagonista di 6 mesi di autogestione.
Di seguito un articolo tratto da Stella Nera N°3 di un anno fa…
La casa è di chi l’abita, la terra di chi la lavora!
Liberiamo spazi, autogestiamo la città! Se non ora quando?
Nella rubrica dedicata alla riappropriazione di spazi, terreni e abitazioni, che ha avuto inizio lo scorso numero, tratteremo dell’ex conosrzio agrario di Carpi di via corbolani, protagonista dell’occupazione da parte del gruppo anarchico di Carpi nel 2011.
– EX CONSORZIO AGRARIO OCCUPATO-
Da un pò di tempo fuori dall’attenzione, non dimenticato ma non più centro di tante lotte come negli anni passati, l’ex consorzio agrario di Carpi resta ancora attualmente vuoto dopo lo sgombero del collettivo Soverte nel novembre 2011. Se si passa nei dintorni della zona destinata al progetto parco Lama, si nota che il cemento stà lentamente inziando a stringere una morsa sulle campagne nei pressi dell’edificio a partire da Via due ponti.
Dopo che ci fuorono sei mesi di vita all’interno dello stabile che ebbero inizio con un corteo molto partecipato per le vie di Carpi e tante iniziative e azioni all’interno e all’esterno degli stabili, abbiamo oggi da rispondere a 14 denunce che presto troveranno attenzione al tribunale di Modena. A cosa è servito lo sgombero? Ha riportato la legalità dello stato, edifici vuoti, all’abbandono e al degrado che con l’occupazione erano tornati a vivere, si sono velocemente ritrasformati in accoglienti ripari per spaccio e prostituzione.
Quello che con l’occupazione si era costruito in poco tempo dopo trent’anni di abbandono degli stabili, è stato riportato dalla loro concezione di giustizia nel nulla in cui era prima della liberazione dello spazio.
Laboratori, cene, spettacoli, cineforum, concerti, dibatitti, un percorso didattico naturalistico all’interno del bosco.
Queste sono le azioni illegali che sono state costruite dal basso con la partecipazione di tante individualità all’interno dello spazio.
La legalità è sempre usata a favore di chi detiene il potere, la legalità è una falsa giustificazione che nasconde dietro interessi e speculazioni, sopprusi e ingiustizie sociali. Ingiusto è secondo mè processare chi agisce senza nuocere realmente alla collettività. Tutto ciò che era stato costruito all’interno degli stabili, tutto ciò che era stato reso di nuovo agibile era completamente a spese di chi partecipava al progetto di autogestione e di chi voleva supportarne la lotta.
Oltre alla riqualificazione e alla collettivizzazione dello spazio si lottava contro la proposta di costruzione di un ennesimo parco artificiale, favola che seriviva unicamente come scusa alla realizzazione di innumerevoli abitazioni, parcheggi, strade nel perimetro dell’ipotetico Parco Lama.Unico intento devastare campi e terre, boschi ed edifici sotrici Carpigiani, per speculazioni tra mafia PD, CMB e vari beneficiari di edificazioni all’interno del suolo Caprigiano.
Per mè in questo caso chi nuoce alla collettività è chi possiede molto di più di quello che riesce realmente a utilizzare, chi acquista proprietà un pò ovunque, come la ditta proprietaria dell’ex consorzio, con la sola finalità di specularci. Acquistando quando il valore dell’immobile è “basso” e rivendendo quando magari il suolo diventa edificabile o di interesse per speculazioni.
Così i proprietari dello stabile in questione agiscono, speculando sul suolo che è di tutti. Per qualche assurdo motivo l’uomo è stato convinto che questa è giustizia. La consuetudine che la società ci impone, l’abitudine all’obbedienza e all’omologazione a cui siamo portati, ci convince a regole assurde e contro ogni principio naturale e di buon senso. Per mè la giustizia sociale non è nei tribunali dello stato, che garantisce sempre di più la libertà dei pochi a discapito dei tanti, degli sfruttatori a spese degli sfruttati. La giustizia sociale deve nascere dal basso, collettivamente, nel rispetto reciproco, nella solidarietà, nella collettivizazione, nell’autogestione, nel confronto collettivo. Per questo appoggeremo un eventuale nuovo percorso di riappropriazione degli stabili dell’ex consorzio e di tutti gli stabili e i terreni che sono mira di devastazioni e sopprusi. I confini, le proprietà e tutte le invenzioni che l’uomo ha escogitato per costruirsi privilegi, sono assurde regole basate sull’ipocrisia e lo sfruttamento, che nulla hanno a che spartire con le nostre idee di libertà e uguaglianza. Nessun tribunale, nessun giudice e nessuno sgombero potrà ostacolare i nostri percorsi autogestionari che cercano sempre più di dare una risposta concreta e reale in questa società allo sbando e al collasso.
Quando l’ultimo pesce sarà stato pescato,
quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto,
quando l’ultimo fiume sarà stato inquinato,
capirete che il denaro non si mangia.
[Citazione dal percorso nel bosco del Soverte “Murray Bookchin”]