Venerdì 3 ottobre dalle ore 20.30 – SERATA IN SOLIDARIETÀ AI DENUNCIATI @LIBERA OFFICINA via del tirassegno 7 (MO)

Solidarietà ai denunciati,
Rilanciamo le lotte,
per gli spazi sociali utogestiti.
Venerdì 3 ottobre alla Libera Officina.
alle 20.30 ci sarà la presentazione del
la campagna di solidarietà.
A seguire concerti con:
ACID WHEELS + BUBBLE + FOUR TRAMPS.
D’ora in poi saremo aperti tutti i venerdì fino al raggiungimento dell’obiettivo dei 4.400 euro.
Chi fosse disponibile a darci una mano al bar, all’ingreso, nelle aperture e nelle chiusure è lo/la strabenvenuta.


Comitato di Solidarietà Contro la Repressione

-Cena 19 Settembre 250

-Sottoscrizioni
-Nadia 50

-Salvio 5

-Tusbo 10

-Colbo 10

-Kenz 20
-Daniela 50
-Sylvie 5

-Libera 65
-Resto Cena del 28 settembre    2

-Totale 467

Obiettivo 4.400 euro entro dicembre.

Il comitato di Solidarietà contro la Repressione riunito a Libera ha deciso una campagna di:
Sottoscrizioni, Feste, Cene, Concerti, Dibattiti in solidarietà ai denunciati, per rilanciare le lotte sugli spazi sociali.
Se sei disponibile a darci una mano, a contribuire alla riuscita degli eventi a dare gratuitamente la tua arte fatti sentire.
Per ora le date decise sono Venerdì 19 Settembre, Cena e Chiacchierata,
poi da VENERDi’ 3 Ottobre sono tutti i venerdì di ottobre e novembre alla Libera Officina.
Prossimi processi: Libera il 6 novembre alle 13, Rivoluzio il 19 febbraio 2015.

SOLIDARIETA’ CONTRO LA REPRESSIONE

Negli ultimi anni sono state molte le esperienze di occupazione a Modena e provincia.
Un percorso lungo, non sempre lineare, che parte dallo sgombero dello spazio sociale Libera
e finisce con l’ occupazione dello spazio Stella Nera, passando attraverso l’ occupazione
di Rivoluzio a S.Prospero e quella dello spazio Soverte a Carpi.
Un percorso fatto di sperimentazioni, partecipazione e recupero di aree urbane degradate.

Esperienze indipendenti tra loro ma accomunate dagli intenti:
La ricerca di nuove strade per l’organizzazione collettiva, l’autogestione, la diffusione culturale non mercificata,
la socialità libera, l’ antirazzismo, l’ antisessismo, le lotte per la salvaguardia del territorio e contro la speculazione,
sono solo alcuni degli argomenti che hanno riempito questi spazi, strappandoli all’abbandono cui erano costretti
dagli speculatori e dalle giunte comunali.
Allo stesso modo sono state risposte pratiche ad un problema oggettivo per molti, che è quello dell’abitazione.
Una serie di esperienze che hanno visto la partecipazione di compagne e compagni, operaie e operai, studentesse e studenti.
Persone che hanno solidarizzato e si sono messe in gioco per la costruzione di questi spazi di libertà.
Luoghi che, dopo periodi più o meno lunghi di vita ritrovata, sono tornati all’abbandono da cui provenivano, grazie alle solite
logiche di mercato e potere, secondo le quali è preferibile uno spazio vuoto e degradato alla “illegalità” di un’occupazione.

Non è una novità, per noi, constatare che anche nella “democratica” Emilia si faccia uso di certa violenza repressiva.
Se da una parte il “partito” si vanta della sua apertura in campo sociale e culturale,
dall’altra non ha mai esitato un secondo nel muovere violenza fisica e giudiziaria verso chi, con la propria attività,
si fosse attentato a mettere in dubbio le pratiche istituzionali.
Tutto questo, in ogni caso, non intacca minimamente la nostra volontà di proseguire nella strada intrapresa.
Al contrario ci rendiamo conto della sempre più crescente necessità di un cambiamento profondo.
Cambiamento verso un futuro in cui partiti e istituzioni non ci saranno più.
In cui l’auto-organizzazione svolta in maniera paritaria sarà il metodo con cui la società verrà gestita.

Lo smuoversi dei procedimenti, la volontà di fornire appoggio economico agli imputati nei processi in questione,
ma anche e soprattutto la necessità di continuare a lottare in questo senso, ci porta alla decisione di avviare
una campagna solidale di autofinanziamento.
Un’ iniziativa che ci permetterà, allo stesso tempo, di approfondire e discutere i temi legati alla repressione.
La cassa di solidarietà che si andrà a costituire grazie queste iniziative non sarà limitata alla raccolta delle spese
per i quattro procedimenti in questione, ma ha l’intenzione di estendersi a coprire situazioni analoghe di repressione politica.
Strumenti come questo diventano sempre più importanti e necessari in un clima, come quello attuale,
in cui si vedono aumentare a dismisura i disagi causati dalla crisi economica e, allo stesso tempo,
aumentare le pene per chi infrange la legge, costruendo esperienze che portano alla condivisione e all’emancipazione
da uno stato sempre più assente e, visibilmente, sempre più inutile.

Comitato di Solidarietà Contro la Repressione

http://www.libera-unidea.org/home.htm

venerdì 3-10

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