Massima solidarietà al TeLOS di Saronno sgomberato il 4 novembre per la seconda volta dopo pochi giorni dalla ri-occupazione.

IL GRIGIO QUOTIDIANO CONTINUA AD AVANZARE

Questa mattina all’alba le forze dell’ordine hanno nuovamente sgomberato il TeLOS che avevamo rioccupato venerdì scorso.
Dopo due mesi di svariate iniziative in giro per la città, da venerdì scorso eravamo tornati ad occupare lo stabile per ribadire come la nostra voglia di continuare l’esperienza del TeLOS e la nostra presenza in città non si sia minimamente affievolita.
Al momento dello sgombero il TeLOS era vuoto perché come dimostrano le foto (vedi: collafenice.wordpress.com) al momento risultava inabitabile, avendo i tutori dell’ordine murato ogni finestra, distrutto i sanitari, otturato gli scarichi, staccato l’acqua, strappato l’impianto elettrico. Tutti i lavori per rendere nuovamente lo stabile abitabile ed usufruibile erano immediatamente ripresi.
Una volta rientrati nello stabile da subito abbiamo provato a dialogare con la proprietà, per evitare di trovarci nella stessa situazione di prima: noi con la voglia di prenderci il TeLOS, e il TeLOS vuoto e distrutto per chissà quanti anni ancora.
Ad oggi non abbiamo ricevuto risposta, probabilmente verranno spese altre migliaia di euro per murare le finestre e per distruggere il resto; verranno spesi altri soldi per uccidere del tutto uno spazio che è stato vivo per più di cinque anni.
Ecco il motivo reale del tentativo di annichilimento TeLOS: il fatto che questa esperienza è diventata ingombrante e scomoda per chi vuole una città pacificata, da gestire e governare a proprio piacere e tornaconto. Non si può tollerare la presenza di uno spazio occupato in città che aggrega così tanto, la cui azione non è in dialettica col potere ma ne è nettamente in contrasto.
L’esperienza TeLOS è fastidiosa per il potere politico e fastidiosa per il potere poliziesco. Per questo va repressa e cancellata senza troppi indugi.
Noi dal canto nostro abbiamo sempre cercato di dimostrare come il potere di pochi si basi sulla sottomissione dei più, abbiamo provato a organizzarci dal basso insieme ad altre persone per soddisfare dei bisogni come quello di un tetto sotto cui vivere o per provare a vivere i nostri desideri e le nostre idee, ed è stato nell’organizzarsi tra sfruttati che abbiamo trovato di volta in volta nuovi complici con cui percorrere della strada assieme. Proprio per questo l’esperienza del TeLOS ha attirato attorno a sé le simpatie di numerosi individui, restando invece ostile ad ogni forma del potere costituito, della Politica, perché la nostra forza non è mai stata sfruttabile da
parte di nessun partito e di nessun politico, perché sono le nostre stesse vite ad essere ai ferri corti con l’esistente.
Il nostro telos, il nostro fine, non è mai stato quello di accumulare forza per interloquire con l’autorità e rivendicare chissà quali diritti.
Abbiamo sempre cercato di mettere i bastoni tra le ruote agli architetti della città controllo e della città vetrina, per questo non abbiamo mai cercato un dialogo con il Comune, il cui potere non ci interessa in alcun modo legittimare.
Come fu detto nel lontano 2009 dopo lo sgombero del vecchio TeLOS di via Concordia: “il TeLOS era contemporaneamente un avamposto e un rifugio. Era una barricata in fiamme contro il grigio quotidiano che avanza”.
Oggi hanno operato l’ennesimo sgombero, per la pacificazione della città, ma è sicuro: fuori dal TeLOS saremo dappertutto, proseguiremo le nostre lotte, continueremo a cercare di mettere in
evidenza le contraddizioni di questa città e di questa società, per usarle come grimaldello per scardinarla del tutto!

TeLOS Itinerante

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